Domande 4 poesie
Cosa provi quando scrivi poesia?
Risposte di Erika Reginato
RILKE Scrive nel libro Lettera a un giovane poeta, che la parola della poesia porta un sentimento sincero. Li dice al suo amico che, lavori sulla poesia che possa sentire, che pensi in tutto quello che ha vissuto con amore e che i suoi ricordi vicini e indimenticabili siano la base della sua poesia. Gli dice anche di non smettere mai di leggere, che questo lo porterà all'incontro con ciò che cerca, questo incontro, indiscutibilmente è la parola poetica.
Penso che Rilke avesse ragione perché la parola poetica che è la parola dell’amore è illimitata, ed io seguo la lezione con la matita che la vita mi ha assegnato.
Quando scrivo percepisco i profumi della distanza, il mio trasferimento al paese di mio Padre e l’arrivo del paesaggio della parola poetica nel terreno fertile della memoria.
2)Cosa pensi della condivisione della poesia?
La parola deve essere scoperta, ascoltata, scritta e alla fine condivisa con molta delicatezza, umiltà e amore, perché è il pane spezzato in tavola che ci dona il verso della vita.
Condividere la poesia è generosità nel percorso della parola. La poesia cerca sempre di unire lo spazio e il ritmo nei luoghi dove persiste la chiarezza poetica.
La traduzione è condividere la poesia, la parola poetica che aspetta, lei e lì, nel libro di qualche poeta, aspettando d’essere ascoltata tra migliaia di suoni.
3)Che ruolo dai alla poesia nell’emozione?
Sono figlia di un immigrante italiano, e ho sentito la sua storia, percepivo la nostalgia nel suo sguardo, della sua lingua, sono nipote di nonni che sono arrivati alla terra de grazia nel dopoguerra, per cercare il tesoro del mare e il sole nel paese del tropico, Venezuela, Un paese che mi ha insegnato ad amare la Madre Natura, ma anche mi ha insegnato a cercare il mio tesoro nel viaggio.
Ho sempre scritto pensando nel passato, è per quello che scrivere sugli antenati in questo viaggio, mi fa pensare nella parola che ha una importanza nei nostri sensi per continuare la salita verso la poesia. Sono nata in una grande città e lì ho passato gran parte della mia vita. La città in cui nasciamo ci segna, e Caracas mi ha lasciato una sensazione immensamente bella con la sua storia, il suo cielo, il suo clima. È là, dove ho trovato la poesia iniziale, i sentimenti che mi hanno insegnato a camminare nel ritmo poetico, ascoltando la voce dentro dove l’aria si muove tra le pagine del mio quaderno.
4)Che ruolo dai alla poesia nella vita quotidiana?
La poesia è l’universo. I poeti sono le stelle del viaggio. Ho avuto la fortuna di cominciare a scrive guidata in questo mestiere da grandi poeti venezuelani come il direttore della “Casa della Poesia” di Caracas, il poeta Santos Lòpez e tutti i poeti che abbraccio nella purezza della scrittura e che oggi sono poeti sconosciuti perché ci manca la traduzione della lingua. Ho pubblicato il mio primo libro “Giorno di San Giuseppe” nel 1999. E il critico letterario italo.venezuolano, Giovanni Liscano Velutini, ha detto il giorno della presentazione del mio libro: “con le poesie di Erika Reginato, finisce il 900 poetico in Venezuela.” Le sue parole sono state importantissime. E ‘stata una grande responsabilità perché ho cominciato a seguire il panorama poetico, scoprendo sempre nuovi autori, voci che ancora mi sorprendono e mi avvicinano a quel “mistero che vive in noi”, come diceva il poeta Giuseppe Ungaretti.
La poesia è il paesaggio che si ferma negli occhi e mi fa vedere il verso che mi unisce alla vita- La poesia compie con un rituale di purificazione. Erika Reginato
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