Erika Reginato Nubes nuvole


Erika Reginato  (Caracas 1977)

En la costa de cacao 
Sulla costa di cacao 
Kalathos editores
Erika Reginato 




Sono nata e ho studiato a Caracas, città delle nuvole, quelli che sfiorano il monte Ávila che è nel nord della nostra città. Ho capito che ogni poesia è un viaggio, possiede una individualità, un attimo, un paessaggio. Ogni poesia ha un legame tra cielo e terra. Questo è il linguaggio del viaggio, dell’essere libero che si muove con la purezza della parola chiara, sottile, vera. Questa è la poesia che ci unisce in questa realtà venezuelana che viviamo con nostalgia e con molta attenzione. Dice la scrittrice spagnola Maria Zambrano che “la poesia è una confessione”. Di questa confessione parte la verità, quella immagine che non possiamo nascondere e che accade in ogni verso con la forza di un lampo. Questa è la poesía venezuelana, quella che attraversa il mare dei Caraibi, galeggia nel fiume del Amazzonia e vive ogni nuvola di quiete o tempesta di Caracas. Queste sono le mie traduzione delle poetesse che hanno condiviso con me questo istante della creazione in Venezuela  tra la  lontananza della patria che rimane negli angoli più amati. Scrive nell’incontro con la poesia: “ricordi, immagini, ciò che sembra sentirsi...”.

XI

DOVE NASCONO LE NUVOLE

 

 

Riconosco il luogo dove nascono le nuvole

il filo sottile che mi sostiene.

 

Soffio con la forza dell'infinito

il cuore delle nuvole,

la cicatrice sulla pelle.

 

Coprimi con il suono della mezzanotte

un viso misericordioso

aprirà il nostro cielo.

 

Entrerò nel proibito

per trovare la quiete nell’acqua

nell’ assenza del mio corpo

imparerò a respirare:   

                                lascia che tocchi

                                il marmo delle nuvole...

 

Allora arriverò un’altra volta

attraverserò la tempesta

per scriverti della perla

che ho visto quando sono stata assente

quelle notti.

 

 

 

 

XI

DONDE NACEN LAS NUBES

 

 

Reconozco el lugar donde nacen las nubes

el hilo delgado que me sostiene.

 

Soplo con la fuerza del infinito

el corazón de las nubes,

la cicatriz en la piel.

 

Cúbreme con el sonido de la medianoche.

Un rostro misericordioso

abrirá nuestro cielo.

 

Entraré en lo prohibido

para encontrar la calma del agua

en la ausencia de mi cuerpo

aprenderé ...

 

 







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